Assicurazione auto pay per use: RC auto a consumo e scatola nera

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Il mondo dell’assicurazione auto si sta reinventando e rimodernizzando, seguendo lo sviluppo delle nuove tecnologie e delle innovazioni del mercato. Tutto sembra muoversi attorno a due parole chiave: innovazione e personalizzazione. Tra le soluzioni emergenti, che a dire la verità così tanto emergenti non sono più, l’assicurazione auto pay per use, denominata anche assicurazione auto a chilometro o assicurazione auto a consumo, sta diventando sempre più popolare. La polizza pay per use, termine anglofono per definire il pagamento in base al consumo, prevede il calcolo del premio assicurativo in base ai chilometri percorsi dall’assicurato nel corso dell’anno. 
Tale formula assicurativa si rivela vantaggiosa per i consumatori che percorrono pochi chilometri all’anno e desiderano un’assicurazione che rispecchi il loro reale utilizzo del veicolo. In Italia, l’adozione di questa tipologia di polizze assicurative potrebbe convincere i 2,6 milioni di italiani (secondo recenti statistiche IVASS, ovvero il 6% del totale) che circolano senza assicurazione RC Auto a sottoscrivere una copertura assicurativa, alleviando così il peso economico degli automobilisti rispettosi delle regole e delle compagnie assicurative, obbligate a contribuire al fondo di solidarietà per le vittime degli incidenti causati da veicoli non assicurati per ogni contratto concluso. 

 

Assicurazione auto più costosa in Europa? Italia presente

Nel nostro paese, nonostante una riduzione del 30% dei premi nominali negli ultimi dieci anni dovuta a una maggiore concorrenza, alla diminuzione delle frodi, alle nuove normative sul risarcimento e all'introduzione della scatola nera, le assicurazioni auto rimangono tra le più costose in Europa. Proprio per questo, l'offerta di prodotti assicurativi personalizzati e adattabili alle esigenze specifiche dei clienti è in crescita.

 

Come funziona l'assicurazione auto pay per use

La stipula di una polizza auto a chilometro è un processo semplice e veloce. Una volta selezionato il piano di copertura, è necessario installare nel veicolo un dispositivo di monitoraggio GPS, spesso chiamato scatola nera, che rileva la distanza percorsa. Questo dispositivo trasmette le informazioni a tempo reale all'assicuratore, consentendo la fatturazione in base ai chilometri effettivamente percorsi.
Molti fornitori di assicurazioni auto a chilometro offrono tariffe base che coprono un certo numero di chilometri all'anno, con l'opzione di acquistare chilometri extra se necessario. In genere, in questi piani il pagamento complessivo dell’assicurazione non supera mai quello previsto dal piano annuale tradizionale, quindi non a consumo: di fatto, se al momento del rinnovo si paga la prima parte del premio, quando si supera il quantitativo di chilometri prefissato, si inizia a rateizzare la seconda metà. Altre compagnie, invece, forniscono un piano di fatturazione mensile basato sull'uso reale del veicolo.
Le polizze a chilometro possono includere tutte le coperture tradizionali delle assicurazioni auto, come la responsabilità civile per danni a terzi, la copertura collisione, la copertura furto e incendio, e la copertura infortuni del conducente.

Le assicurazioni a chilometro offrono alcuni vantaggi, tra cui: 

- Risparmio economico: le assicurazioni a chilometro sono in genere più economiche per i conducenti che percorrono pochi chilometri all'anno.

- Equità: la premessa delle assicurazioni a chilometro è che chi percorre meno chilometri dovrebbe pagare di meno per l'assicurazione auto. Questo modello è quindi più equo per i conducenti a basso chilometraggio.

- Eco-sostenibilità: le assicurazioni a chilometro possono incoraggiare le persone a guidare di meno, riducendo così le emissioni di CO2 e contribuendo a un futuro più sostenibile.


Tuttavia, le assicurazioni auto a chilometro potrebbero non essere l'opzione migliore per tutti. Ad esempio, i conducenti che percorrono molti chilometri all'anno potrebbero trovare più economico un'assicurazione auto tradizionale. Inoltre, alcune persone potrebbero non sentirsi a proprio agio con il monitoraggio continuo della propria posizione e del proprio stile di guida.
Nonostante queste potenziali preoccupazioni, la tendenza verso assicurazioni più personalizzate e basate sull'uso è chiara, e si prevede che il mercato delle assicurazioni auto a chilometro continuerà a crescere nei prossimi anni.
Entrando più nel dettaglio dei numeri, questo tipo di polizza è particolarmente vantaggioso per chi percorre non più di 3.500-5.000 chilometri all'anno. Invece, per chi accumula chilometraggio superiore ai 10.000 chilometri all'anno, è consigliabile optare per una copertura assicurativa tradizionale.
Le assicurazioni auto a chilometraggio o pay per use offrono un premio annuo modulato sulla distanza effettivamente percorsa, rendendo quindi il costo dell'assicurazione più equo per chi usa l'auto sporadicamente o per brevi tragitti.

 

Cos'è ed a cosa serve la scatola nera

Per assicurare la correttezza e la trasparenza nel conteggio dei chilometri, viene installato sul veicolo un dispositivo speciale, ad esempio una scatola nera, che monitora e registra il chilometraggio percorso. Questa tecnologia evita potenziali disaccordi tra l'assicuratore e il cliente in merito alla distanza percorsa durante l'anno assicurativo.
La scatola nera di cui stiamo parlando, precisiamo, non è la Event Data Recorder che il Regolamento UE 2019/2144 ha reso obbligatoria, anche se le differenze tra le due risultano essere molto sottili. Quest’ultima, infatti, è un dispositivo tecnologico in grado di fornire informazioni preziose sulla dinamica degli incidenti stradali e contribuendo a determinare la responsabilità in tali eventi. L'installazione della scatola nera è incentivata da molte compagnie assicurative attraverso sconti sulla polizza, poiché i dati raccolti dal dispositivo possono aiutare a ridurre le frodi assicurative.
Il Regolamento UE sopraccitato ha stabilito l'obbligatorietà della scatola nera per le auto a partire dal 6 luglio 2022. Tuttavia, questo non significa che tutte le auto attualmente in circolazione debbano essere dotate di tale dispositivo. Inizialmente, l'obbligo riguarda solo le auto di nuova omologazione nei Paesi UE. Solo dal 7 luglio 2024, l'obbligo sarà esteso a tutte le auto di prima immatricolazione, indipendentemente dalla data di omologazione. L'EDR è un dispositivo elettronico che registra vari dati sul movimento dell'auto, tra cui la velocità, l'accelerazione, la decelerazione e le marce utilizzate. Incorpora un sistema GPS per geolocalizzare il veicolo in qualsiasi momento. Questi dati possono essere utili non solo in caso di incidenti, ma anche per contestare multe o ritrovare l'auto in caso di furto.
Oltre a queste informazioni, la scatola nera registra dati come i sistemi di sicurezza attivati, i chilometri percorsi, gli spostamenti e l'inclinazione dell'auto rispetto alla strada. Nonostante la quantità di dati raccolti, il Regolamento Europeo assicura la privacy dei dati personali, impedendo la registrazione di conversazioni private o qualsiasi dato che possa ricondurre al veicolo o al suo proprietario.
Per quanto riguarda l'installazione della scatola nera, il discorso è uguale sia per quella attuale proposta dalle compagnie assicuratrici, sia per la EDR: l’installazione della “black box” deve essere effettuata da professionisti esperti in officine convenzionate ed essere installata in posizioni che non interferiscono con la visibilità del conducente, come dietro i pannelli del cruscotto o lo specchietto retrovisore interno. I costi di acquisto e installazione sono a carico della compagnia assicuratrice.
Le compagnie assicurative potrebbero non avere accesso a tutte le informazioni di loro interesse, come lo stile di guida, dai nuovi EDR. Questo potrebbe portare a una convivenza tra le black box installate dalle compagnie assicurative e quelle obbligatorie nelle macchine di nuova omologazione e immatricolazione.

 

 

(fonte alvolante.it)